- Titolo: Di Domenico Plays Morricone + Sama domè
- Artista: Mauro Di Domenico
- Etichetta: Italia Promotions G.A Publishing
- Data pubblicazione: 04/12/2008
Eredità e patrimoni artistici. Retaggi culturali e passaggi di testimone. Mauro Di Domenico – accompagnato dall’inseparabile chitarra classica – torna con un doppio album: Di Domenico Plays Morricone e Sama domè. Un doppio titolo, che sa di omaggio e consacrazione, con un occhio al padre putativo (cd 1), mettendo a frutto una musica nuova innegabilmente ispirata dall’insegnamento del Maestro Morricone (cd 2). Un omaggio reciproco, nato dalla passione del talentuoso chitarrista nei confronti del guru delle colonne sonore, a cui Morricone risponde dedicando a Mauro Di Domenico una propria composizione dal titolo Non Telefonare. Un regalo prezioso e raro, perché tenendo conto dell’indimenticabile Se Telefonando – canzone/omaggio a Mina – è la seconda volta che il Maestro dedica una sua composizione a qualcuno estraniandosi dalle musiche da film.
Di Domenico Plays Morricone
Per un pugno di dollari, C’era una volta il west, Nuovo cinema paradiso, La ballata di Sacco e Vanzetti: film indelebili nella memoria collettiva non solo per la loro bellezza intrinseca, devono ai commenti musicali di Ennio Morricone la capacità di toccare i cuori del grande pubblico. Attraverso il nylon della sua chitarra classica, Mauro rilegge le note di Morricone con la fantasia del pittore che traduce la bellezza della natura su tela. Se è vero che la perfezione della natura (la musica di Morricone) è ineguagliabile, con il suo quadro Di Domenico mette su partitura la sua visone delle emozioni suscitate dal Maestro. Una rilettura fedele, da un lato – quasi filologica negli arrangiamenti e nelle sonorità – e personale, con quel gusto chitarristico che unisce in un solo pizzico Segovia e Paco De Lucia. Tra i numerosi omaggi, è lo stesso Morricone a dedicare un brano al suo estimatore: nella tracklist, spazio a Non telefonare, una musica inedita scritta da Morricone appositamente per Mauro Di Domenico. L’album si conclude con un curioso binomio artistico tra Di Domenico e Morgan, nella pinkfloydiana versione de The Ballad of Sacco & Vanzetti, in cui i due duettano vocalmente e strumentalmente.
Un giro del mondo in pentagramma; un viaggio a tempo di musica. In due frasi, è questa la sintesi di un album dal sapore etnico e multiculturale come Sama Domè (figli miei dal senegalese). Un lavoro che non a caso segue il tributo a Morricone: Di Domenico rende così grazie al suo ispiratore, sfoggiando il frutto di questo insegnamento in un ideale passaggio del testimone. Sama Domè è un insieme di capitoli di ideali film della mente; paesaggi sonori di pellicole astratte e possibili, in un caleidoscopio di mille sapori stilistici. Dal flamenco ai ritmi tribali del Nord Africa, senza dimenticare la tradizione folkloristica Made In Italy, Di Domenico assorbe tutto traducendolo con la sua formazione classica. Attraverso l’impugnatura sicura del suo strumento, Di Domenico offre un saggio chitarristico in cui la perizia tecnica – lungi da un autoreferenziale narcisismo – è al servizio del buon gusto e della melodiosità. Come la preziosa dottrina di “papà Morricone” insegna.