Mettete da parte per un secondo il disegno affettato ed elegante del noto manager Geppino Afeltra. Provate ad immaginarlo così:… bacchette alla mano, saldamente seduto dietro il telaio di una batteria mentre scandisce il fatidico countdown per guidare la sua band Fire Generation su un riff dei Deep Purple o dei Led Zeppelin. Siamo a Salerno, il giovane Giuseppe Afeltra (Geppino per gli amici) ha soli 12 anni e come tutti coetanei coltiva sogni e speranze, con una differenza però: un giorno lui della musica e dell’entertainment ne avrebbe fatto un mestiere. E a ben guardare il ruolo di batterista – colui che tiene il ritmo, detta i tempi, che dirige dalle retrovie senza le manie di protagonismo di un front man – era un segno del destino.
Figlio di Armando Afeltra, un funzionario delle imposte dirette e di una casalinga, Maria Di Nola (tali famiglie sono legati da lunghe generazioni a notissimi pastifici e opifici di Gragnano-Napoli che producono pasta alimentare di altissima qualità), l’amore per la musica Geppino Afeltra lo ha sempre manifestato remando contro la volontà della famiglia. Anche davanti ai primi eventi organizzati dal figlio – concerti dai New Perigeo fino a Battiato – la mentalità conservatrice di papà Afeltra si scontrava con la benevolenza della madre.
Finiti i tempi della band, il giovane Geppino Afeltra si immerge a capo fitto seguendo la sua naturale attitudine: organizzazione di eventi. Che siano i MKP 100 studenteschi, o i concerti teatrali, laddove ci fosse necessità di coordinare la promozione e gli aspetti tecnici, Geppino Afeltra, pur privo dell’esperienza necessaria, mette in campo il suo entusiasmo e il suo infallibile istinto.